L’arte è capace di cogliere i miei stati d’animo. In quell’istante, la mia creatività prende il sopravvento sulla razionalità
Ivana Urso dopo aver frequentato l’Accademia delle belle arti di Catania si trasferisce a Roma dove avvia la sua ricerca personale nella tecnica della vetrofusione termoformata, mantenendo sempre l’interesse per la sperimentazione pittorica.
Aderisce nel 2017 al Movimento del Pentastrattismo di Massimo Picchiami, gruppo di ricerca e sperimentazione di artisti italiani dell’arte contemporanea.
.
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a iniziare il tuo percorso artistico?
Ho iniziato giovanissima lo studio delle arti applicate che mi hanno portato a frequentare l’Istituto Regionale di Arte di San Cataldo in Sicilia e l’Accademia di Belle Arti di Catania dove ho rivelato un particolare interesse per il corso di Decorazione Pittorica e sono riuscita a laurearmi nel 2002, con il voto di 110/110.
Parlaci della tua evoluzione artistica.
Tutti i miei quadri sono stati e sono dei piccoli mattoncini, dei mosaici che singolarmente possono piacere o meno, ma che insieme formano il percorso della mia vita.
Nel 2017 mi unisco al movimento artistico contemporaneo del Pentastrattismo di Massimo Picchiami, dove cerco la bellezza e la gestualità dell’arte astratta in un modo tutto mio. L’idea di far parte di un movimento artistico, mi ha sempre affascinato per diversi motivi, primo fra tutti quello di poter interagire con persone che condividano la mia stessa passione e che hanno i miei stessi interessi.
Il movimento nasce a Roma nel 2015 e prende spunto dalla parola “penta” perché cinque sono considerate le sottocategorie dell’arte astratta, ovvero l’arte informale, la materica, la pittura segnica, quella analitica e quella concettuale.
Le mie attuali e più importanti collaborazioni artistiche sono presso la Galleria Arte Enna Contemporanea Sicilia, presso la Galleria d’arte contemporanea Singulart di Parigi. Da poco, inoltre, sono stata valutata favorevolmente da Kaboomart, la nuova e stimolante galleria digitale italiana che propone sorprendenti modalità digitali. Grazie a quest’ultima, infatti, i miei lavori possono essere visionati con la cosiddetta Realtà Aumentata. Ognuno, inserendo una foto dei suoi ambienti, potrà apprezzare le varie opere come vi fossero inserite realmente. E, poi, avendo l’opportunità di vederle perfettamente “contestualizzate”, con un semplice click, potrà perfino acquistarle e riceverle al proprio domicilio.
.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Ho diversi progetti artistici a cui penso e che mi piacerebbe realizzare. Sono una sognatrice, i sogni per me sono importanti, perché mi danno il giusto entusiasmo per mettermi in gioco, propormi, impegnarmi e superare dei limiti che potrebbero ostacolare un determinato percorso.
Mi sto muovendo sul web, attraverso vari canali, siti e gallerie d’arte on-line, per cercare un pubblico che possa interessarsi alla mia arte, cercando di propormi come giovane artista emergente in un contesto globale. Ovviamente per pensare a progetti di questo tipo, ci vuole impegno e molta dedizione, ma sono sicura che oggi più che mai, abbiamo a disposizione internet, un grande strumento capace di far incontrare le persone, i popoli, le culture e l’arte, uno strumento magnifico che nessun altro popolo nella storia dell’uomo ha avuto la possibilità di conoscere ed utilizzare.
Pensi che l’Arte debba essere un “colloquio” con sé stessi o con gli altri?
L’arte è un colloquio con noi stessi e con gli altri.
Quali finora i momenti più significativi o il momento più significativo del tuo universo artistico (della tua esperienza artistica)?
Mi ha fatto diventare artista sicuramente l’amore e la passione per l’arte, che nutro da sempre, mi ha affascinato la bellezza espressa attraverso i colori e questo è il modo migliore che conosco di esprimermi.
Quando dipingo riesco ad isolarmi da tutto e da tutti, è un viaggio dentro me stessa che mi appaga molto, le sensazioni, i sentimenti, si espandono dall’anima attraverso il pennello per finire su una tela, un cartoncino, un muro, un foglio di carta, qualsiasi cosa possa accogliere la mia arte. Tutto questo mi rende felice, per nulla al mondo rinuncerei a questa grande passione.
Hai in mente qualche sfida da lanciare a te stesso?
Ho in mente di far conoscere la mia arte ad un pubblico internazionale, attraverso i canali social che internet offre.
C’è qualcosa che vorresti imparare?
Non si smette mai di imparare. Sono sempre alla ricerca di nuove forme artistiche, prendendo ispirazione da artisti che seguo a livello internazionale, sperando un giorno di raggiungere le mie ambizioni ed aspirazioni .
Attraverso quali tecniche trovi che tu riesca ad esprimerti meglio?
La mia pittura è prettamente astratta, coerente con la mia idea di arte. Per realizzare le tele, utilizzo colori acrilici, foglia oro per dare lucentezza e brillantezza, ma utilizzo anche altri materiali, come lo stucco, la colla vinilica, stoffe e sabbia. Capita di avere a disposizione della cenere vulcanica che prelevo direttamente dalle passeggiate sull’Etna, che a differenza della sabbia comune ha un effetto poroso molto particolare. Inoltre mi piace l’idea di inserire nei miei quadri un pezzo della mia Sicilia.
Da che cosa o da chi trai maggiore ispirazione?
Traggo maggiore ispirazione per la mia arte dalla mia emotività, dalla mia passione, e dai miei stati d’animo.
.
C’è stato qualcuno nella tua vita che ti ha influenzato maggiormente?
Sicuramente ha influito particolarmente l’arte informale, una corrente artistica della fine degli anni ’40, nata in linea con l’espressionismo astratto americano. Ne ero attratta in particolar modo perché, l’informale era inteso come una concezione ribelle dell’arte, “rifiutando la forma” per intervenire direttamente sulla materia con un segno espressivo e un gesto spontaneo. In questo movimento vedevo la vera libertà d’espressione e me ne sono innamorata subito, è stato il momento più entusiasmante che ho vissuto, dovuto in parte all’età che stavo vivendo e in parte agli ideali che mi hanno sempre contraddistinta.
Inoltre il cambiamento portato avanti da questi artisti, secondo me, è stato importantissimo e rivoluzionario. Oltre a smontare la forma e renderla un qualcosa di informe, utilizzavano materiali inusuali, poveri, come sabbia, sassi, carta di giornale, cocci di vetro e molti altri materiali innovativi con i quali ogni artista poteva sperimentare come non era mai accaduto prima di loro.
Negli ultimi anni, sono stata molto incuriosita dalla bellezza delle opere di Paola Romano, un’artista romana che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente in una sua mostra personale a Roma. Entrambe attratte dalle forme circolari ispirate alla luna. Purtroppo recentemente è venuta a mancare, mi piacerebbe ricordarla con le parole che ho letto in un recente articolo giornalistico:
Le sue opere sono immagini di cielo e di terra, di sentieri e di stelle, di lune e di paesaggi.
Che cosa provi quando hai davanti una tela bianca?
Nel momento della realizzazione di un quadro è difficile dire che cosa possa ispirarmi, sono tante le variabili che incidono sulla mia emotività e creatività. Queste variabili, possono essere diverse, come lo stato d’animo in generale, la giornata, le situazioni familiari, i ricordi, oppure i sogni della notte, che sono capaci di influenzarmi in modo importante per il resto della giornata, determinando forme e colori che trasferisco poi sul quadro.
Le funzioni dell’Arte secondo te.
L’opera d’arte ha sempre una funzione comunicativa, capace di emozionarci ed emozionare.
Riusciresti a sintetizzare la tua arte attraverso una frase, o magari, attraverso una sola parola?
Libertà.
Che cosa significa essere artista, soprattutto oggi?
Essere un artista oggi è una costante ricerca personale , conoscenza, chiarezza e intuizione di percezione, pensiero, sogni, emozioni. Essere un artista nasce dal bisogno di comunicare qualcosa e informare un pubblico, anche se è solo te stesso.
Una citazione o una frase che ripeteresti volentieri.
Per me l’arte è un momento personale, quasi intimo, capace di cogliere i miei stati d’animo del momento. In quell’istante, la mia creatività prende il sopravvento sulla razionalità